Stampa digitale grande formato, Sergio Staino e Esanastri
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blog Cosa c'è di nuovo? "All'altezza delle margherite intervista a Sergio Staino
"All'altezza delle margherite intervista a Sergio Staino |
Una sfida monumentale: 10 figure realizzate su microforato, ciascuna grande 10 mt x10 mt per un totale di oltre 1000 mq di struttura. È ALL'ALTEZZA DELLE MARGHERITE, l'opera che Sergio Staino ha disegnato per la Belvedere spa di Peccioli (in provincia di Pisa) e che Esanastri ha stampato e montato. Un'opera che si inserisce all'interno di un impianto per il trattamaneto meccanico-biologico dei rifiuti. Un corteo che ha sia uno scopo funzionale, quello di "fermare" il vento, che un motivo estetico, di abbellimento del territorio.
Una vera e propria opera d'arte monumentale di grande formato. E grazie a questa opera abbiamo potuto conoscere Sergio Staino, uno dei più grandi fumettisti e vignettisti italiani, al quale abbiamo fatto qualche domanda. Un'intervista molto interessante perché forse per la prima volta un'artista come Staino ha dovuto cimentarsi con una tecnica nuova come la stampa digitale.
Ecco che cosa è venuto fuori:
Bè, l'approccio dipende dal fatto che non hai una tela su cui disegni. La materia in questo caso non esiste preliminarmente, essa arriva solo a conclusione del lavoro. Fino a quel momento tutto è virtuale, dall'idea alla sua realizzazione digitale. Un artista che fino al secolo scorso decorava la volta di una cappella, lavorava direttamente sulla calce, con terre e pigmenti vari, ed era un continuo salire e scendere sull'impalcatura per vedere come stava venendo l'opera. Nel mio caso questo non esiste più: lavori in digitale e devi fare un continuo lavoro con la mente per immaginare e quindi vedere come sarà l'opera finita.
L'opera è dedicata ad un carissimo amico, Mario Dondero, un fotografo che ha raccontato la sofferenza dei nostri tempi con immagini di grande poesia. Mi sono appoggiato a lui per l'idea del trovare suggestioni ed emozioni nello spazio tra il fiore e la sua radice. Vorrei anche dedicarla ai tanti ipovedenti molto giovani, in fondo questo è anche il trionfo di una tecnologia che ci aiuta a superare un handicap terribile.
Sicuramente la storia non finisce qui, al contrario. Credo che l'immagine digitale sia ancora un territorio tutto da esplorare. Io sono arrivato a questa tecnica con molta tristezza dentro di me: in fondo era un ripiego di fronte all'impossibilità fisica di poter controllare l'immagine con gli occhi. In realtà, forse per la grande curiosità che mi caratterizza, ho trovato in questo digitale un mondo incredibilmente ricco di suggestioni e di possibilità. Sono riuscito a lavorare sul touch screen con la stessa emozione, gli stessi sentimenti, le stesse difficoltà e gli stessi entusiasmi che si trovano lavorando sulla tela o sul muro. Un acquerello riprodotto su dimensioni così grandi e con una fedeltà di colore e di segno così perfetta è capace di emozionare quanto un antico affresco. Certo, manca l'originale, l'immagine nasce già come multiplo, ma questo è un problema che riguarda i collezionisti e i mercanti d'arte, non certo l'artista che crea.
E voi che ne pensate?
Galleria Fotografica
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Esanastri stampa su microforato digitale